Il ciclo delle tecnologie è come quello della moda: da IRC a Discord
Negli anni passati, specialmente quando si parlava di tecnologie di comunicazione, ho trovato spesso collegamenti con il ciclo della moda, una teoria che appunto spiega come i trend dell'abbigliamento, dei gioielli e in generale della moda siano una sorta di "cerchio", che tende a ripetersi proprio in un ciclo.
Ho sempre pensato fosse molto curioso osservare come due cose apparentemente opposte, tecnologia e trend di abbigliamento, abbiano finito per assomigliarsi sempre di più con il tempo.
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Cos'è il ciclo della moda, innanzitutto?
Ciao amicǝ curiosǝ, un caloroso benvenuto in questo tunnel meraviglioso chiamato "trend" o "mode": un metodo assolutamente geniale per rivoluzionare periodicamente usi e consumi in maniera quasi comandata!
Scherzi a parte, le mode sono un concetto sociologico estremamente ampio ("il multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco" cit.), ma nell'abbigliamento trovano ovviamente la loro più palese rappresentazione popolare.
Al di là del loro concetto sociale, il ciclo della moda è una gran bella bestia. A volte mi viene da immaginarla come una tendenza naturale degli esseri umani, se non fosse che spesso è spinta "dal basso" e quindi abbastanza comandata.
Vi direte: ma che c'entra con la tecnologia? Prima di passare al nocciolo della questione, diciamo che il ciclo della moda si esprime così:
- Introduction
- Rise
- Peak
- Decline
- Obsolescence
Ovvero?
Durante la fase di "introduction" gli stilisti creano capi creativi, provando a intuire il tono e le preferenze generali, dopodiché fanno passerelle. Nella fase di "rise" la tendenza passa per influencer e VIP, arrivando al "peak" quando la moda si presenta negli store di massa.
Nel giro di alcuni anni, solitamente non più di 2, la moda comincia la fase di "decline", dove non è più attualissima, ma ancora presente nelle strade.
Dopo una span di tempo sufficientemente lunga, di circa 5-10 anni, la moda diventa "passata", antiquata. Questa è la fase di "obsolescenza".
Superati i 20 anni, o talvolta persino prima, il trend "abbandonato" si colora dell'etichetta Vintage (che non prendo molto sul serio onestamente) e torna di moda, in piccole nicchie. A seconda della nicchia, poi il trend torna pubblicamente in auge e si ripete il ciclo.
Tutto questo è anche causato dal ricambio delle generazioni, il fattore nostalgia, le esperienze di vita e il background culturale generale di chi è all'interno dei settori e crea prodotti. Qualcuno magari ha già capito, ma ora ci arriviamo a come questo si riproduce nelle tecnologie.
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La moda della comunicazione
Spiegare questo punto è molto più semplice. Vi ricordate qualche anno fa, quando Twitter è diventato estremamente popolare (purtroppo) e c'era chi, tra le generazioni che ora hanno circa tra i 27 e i 40 anni, chi era contento perché con 140 caratteri i messaggi sarebbero sembrati tutti degli SMS da inizi 2000?
Abbreviazioni e accorgimenti per scrivere meno sono diventati di uso comune, poi qui in Italia ne abbiamo abbandonati la maggior parte, tenendoci quelli anglosassoni: wtf, tbh, lol, ig e quant'altro. Non importa quanti ne sappiate, le chance sono che almeno un paio vi tornino in mente, o persino le usiate abitualmente nei messaggi internazionali.
La nostalgia ha fatto tantissimo per le comunicazioni: alle persone mancavano le chat room, ed ecco che i social media oltre alle opzioni di chat classiche hanno aggiunto la possibilità di invitare amici e avere le chat all'interno dei Gruppi.
C'era chi rimpiangeva il tempo dei forum, ed ecco che Reddit si è fatto strada come una sorta di "forum aperto" e le varie comunità monotematiche.
Una delle bestie più rare: Discord
Eppure succede, come Facebook, Twitter e altri, di troneggiare in cima al resto della competizione per motivi, talvolta, davvero stupidi. I sistemi di messaggistica istantanea non sono certo un'eccezione.
Diventato una sorta di mito per i Millennials, MSN è stato indubbiamente uno dei servizi più utilizzati di messaggistica istantanea insieme AOL, ICQ e Yahoo, quest'ultimo un chiaro segnale di essere degli anarchici. Non c'era molta altra competizione riguardo i sistemi 1 a 1 di chat, ma in compenso c'erano e anche da parecchio tempo realtà più a "larga scala", basate sul circuito IRC.
IRC, ovvero Internet Relay Chat, è stato ed è un sistema per messaggistica via testo utilizzato sin dall'inizio degli anni '90. Non sto qui a fare una panoramica tutta polverosa della storia di questo sistema, ma in breve esattamente come per ogni cosa sufficientemente famosa, sono nati "fork" dell'applicazione originale come IRCNet, Undernet, EFNet... tutti network che erano cresciuti sufficientemente da poter rilasciare la propria versione di IRC. Oggi, 2023, questi canali sono ancora popolati, si parla di migliaia di persone giornaliere.
Senza nostalgia: cos'è IRC
IRC era (ed è), per spiegarla nella maniera più moderna possibile, il Discord degli anni '90 e 2000. Aveva funzioni di "stanze" all'interno dei singoli canali, gestiti perlopiù da un server centrale, oppure con un hosting privato e inserito nel network del server centrale. Si sceglieva un nickname, dei colori del nome, altre amenità di vario tipo e si parlava con altri, si scambiavano file, emoticon (non si chiamavano emoji vent'anni fa), si poteva persino parlare in chat vocale e ascoltare la radio del canale, solitamente gestita da un piccolo manipolo di persone con connessioni abbastanza avanzate da supportare lo streaming. Stiamo parlando di linee che nel migliore dei casi (ma proprio migliore di tutto) erano a 640K, ricordiamolo.
Fast-forward nel 2015 ed eccoci con Discord: un client di messaggistica istantanea organizzato a "canali" e con funzioni pressoché uguali a IRC. Stanze, chiamate vocali, chiamate video, persino stream in diretta (arrivati dopo) degli schermi degli utenti, emoji, sticker, un sacco di funzioni assurde e impensabili per gli inizi del 2000, presentati in una veste che ricorda in maniera quasi spaventosa l'interfaccia di IRC, utilizzando persino il simbolo "#" per indicare le stanze dei canali.
Il distacco etico dal passato e la monetizzazione
Ovviamente niente di quello che fa Discord è vagamente simile a IRC. Non c'è nulla di decentralizzato come IRC e tutti i messaggi vengono salvati sul server dell'azienda Discord Inc., ben lontana dall'essere un'istanza separata e disponibile soltanto sulla macchina host del server. Quello che però deve far pensare è quanto il programma in sé abbia "appozzato" a piene mani da IRC, includendo funzioni di altri programmi usciti in seguito come Teamspeak, ma anche persino software dedicati al gaming come Xfire (oggi sito di notizie) e altri, come le funzioni di overlay e integrazione con i giochi.
La cosa interessante qui è vedere il cambiamento dei programmi di messaggistica: da IRC, chat senza limiti e piena di feature, a MSN, più esteticamente piacevole e "limitata", dove le chat di gruppo arrivavano anche a causare il blocco dei computer più vecchi, andando poi a frammentarsi tra Skype/Line/Teamspeak/Facebook, Whatsapp e tutto il resto che è sopraggiunto. Il mondo dell'instant messaging già alla fine del primo decennio del 2000 era un insieme di novità e sperimentazioni, almeno fino all'arrivo di Wechat e Snapchat che ha fatto trovare nuovamente alle persone un "punto comune". Mentre però c'era chi si applicava i filtri e andava avanti, sviluppando su mobile quello che su PC non era mai stato tanto semplice fare, c'era chi rimpiangeva i tempi di IRC e delle chat testuali globali, delle piccole comunità e delle amicizie costruite su internet: in questo campo si è inserito Discord, andando a colmare una certa divisione all'interno soprattutto del mondo del gaming, per poi espandersi verso il pubblico più "generalista".
Tutto quello che è venuto dopo: chatbot, sistemi di e-commerce, automazioni varie e persino l'utilizzo di Discord come archivio di file, così com'era su IRC, è stata semplicemente un'evoluzione naturale dei desideri dell'utenza.
Nel giro di circa 15 anni, si è passati dall'utilizzare in massa IRC, all'abbandonarlo, al riadottarlo in una nuova veste grafica, senza i precetti morali positivi (la decentralizzazione) che aveva caratterizzato IRC e con una miriade di funzionalità strane e onestamente superflue.
Un ciclo del tutto assimilabile a quello della moda: una cosa diventa "trendy", poi invecchia, viene dimenticata e infine viene riadottata sotto una nuova veste, con modifiche minime.
Visto che oggi si abusa, in maniera quasi disgustosa, delle parole "rivoluzione", "innovazione", "taglio con il passato" e tutta una serie di termini che vanno dal confuso al malintenzionato, al fine di far apparire i propri progetti e servizi come The Next Big Thing, pensiamo sempre a cosa si dice della musica: le note sono sempre le stesse, cambia solo come vengono suonate.